«In ognuno ho trovato una perla preziosa»

Alessandra è una prof di Italiano. Avrebbe voluto un'altra classe. Decide di rischiare lo stesso con un saggio di Todorov. La classe ascolta in silenzio. Poi la Giornata di inizio anno. E quei ragazzi diventano «una scossa alla polvere sul mio cuore»

Insegno Italiano e Latino nel Liceo classico della mia città. Voglio raccontarvi di una bella sorpresa che mi ha aperto gli occhi e il cuore all'inizio di quest'anno scolastico, costringendomi ad un ribaltamento totale rispetto alle idee che avevo su una classe. Sì, perché quando ho scoperto la composizione della mia cattedra, agli inizi di settembre, sono rimasta delusa. Ero anche arrabbiata: ero molto legata a un'altra classe, a cui tenevo per diversi motivi. Così, anche se ho cercato di accettare la realtà con l’idea che sicuramente ci sarebbe stato un positivo da scoprire, mi muovevo sempre non credendoci davvero, dominata dal mio sentimento.

Però non mi sono tirata indietro dal proporre anche a quei ragazzi l’avventura che avremmo affrontato studiando la letteratura. Il primo giorno di scuola ho proposto loro la lettura di un brano tratto dal saggio La letteratura in pericolo di Todorov, in cui il celebre critico racconta come è nata e cresciuta in lui la passione per la letteratura. Fino a dire che essa ci aiuta a rispondere alla nostra vocazione di essere uomini. L’ho letto, l’ho commentato e il silenzio parlava di colpi che avevano fatto centro: i ragazzi disorientati ma affascinati e curiosi ascoltavano e mi guardavano. Insomma, ero stata brava ad ottenere quello che volevo. Ho assegnato un compito: un commento personale al brano letto, come ho fatto tante altre volte. Poi sono uscita dalla classe. Ho finito un lavoro ed è finita anche la mattina.

Sabato c’è stata la Giornata di inizio anno con Carrón. Lì in silenzio sono stata affascinata e colpita come loro. Sono rimasta in silenzio fino all’ora di andarmene a letto. Non potevo ascoltare altro che quello che mi era capitato.
Il giorno dopo mi sono messa a correggere quei commenti. Dovevo liberarmi di quei quaderni che da troppi giorni se ne stavano lì ammucchiati ad occupare spazio sul mio tavolo.
Ma ecco che il Mistero si è infilato proprio lì, nella polvere accumulata sulle copertine e sul mio cuore. Con un soffio ha alzato il velo su un orizzonte inimmaginabile, rivelandomi il vero volto e la statura umana di quei ragazzi. Ora dovevo rispondere io all’altezza dei desideri che, uno dopo l’altro, uno più grande dell’altro, scoprivo leggendo quei compiti. Ho fatto notte per preparare un Power Point con i passi più belli di ogni testo, perché in ognuno ho trovato una perla preziosa, a guardarli bene, fino in fondo, così da far vedere loro chi sono, come è grande il loro cuore, il loro desiderio di vita. Vi riporto alcune frasi:

Per me è importante riuscire a trovare la propria vocazione, perché ognuno è stato messo al mondo per uno scopo preciso e non dobbiamo sprecare questa occasione che ci è stata data. Dobbiamo vivere ogni giorno aspirando sempre al meglio e mai abbatterci davanti alle difficoltà, anzi apprezzarle perché grazie a loro riesci a crescere. Quindi, se la letteratura riuscirà ad aiutarmi nel percorso della mia vita, sarò contenta di studiarla.

Per questo anno scolastico ho tanti desideri e tante speranze. [...] Spero di non vedere più nella letteratura solamente un voto, un compito da svolgere, ma un’occasione per arricchirmi e, a lungo andare, "di rispondere meglio alla mia vocazione di essere umano" come afferma Todorov.

Non ricordo chi in passato mi suggerì di pormi domande, sempre, ovunque, di qualsiasi tipo. Non ricordo chi, ma ora so che aveva ragione: bisogna interrogarsi, domandare riflettere, scoprire, scoprirsi. È difficile, perché spesso ci si ferma in superficie, forse perché entrare troppo in profondità può fare male, o forse perché semplicemente ci si accontenta. […] Quindi ecco dove cercherò di impegnarmi quest’anno, ecco ho capito che devo andare oltre
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Personalmente, devo ancora trovare il genere letterario che mi affascina di più e che mi potrebbe insegnare qualcosa sulla vita. [...] Spero che la letteratura mi faccia scoprire altri mondi, ma anche che mi possa insegnare i valori della vita che non sono riuscita ad apprendere finora
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La letteratura concede di guardare il mondo con occhi diversi, più affamati e desiderosi. Chi non si cimenta in tali avventure rimane ancorato ad uno stile di vita in cui si limita a sopravvivere, senza aprire la propria curiosità alle meraviglie che il mondo ci offre. In questo modo la noia e la monotonia si impossessano dell’uomo, il quale non scoprirà mai gli infiniti modi di amare che può offrire la letteratura
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Però lei, professoressa, oggi ha descritto la letteratura in modo che sembrasse, alle mie orecchie, una promessa. La promessa di capire quale sia la mia vocazione e il mio futuro, poiché ancora non mi è chiaro
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Non avevo proprio capito nulla di quei ragazzi, dando per scontato tutto, chiusa in me stessa. E forse avrei corretto questi compiti senza vedere la bellezza che vi ho scoperto dopo essere stata presa, commossa, ferita dalla Bellezza di Cristo rivisto e ritoccato nell’incontro con Carrón.
Alessandra, Cesena