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«Ciò che mi ha reso Cristo così familiare»

Marta è una specializzanda che lavora negli ambulatori di Oncologia. Tornata dall'Udienza con il Papa a Roma si chiede: «Che cosa vuol dire accogliere il carisma?». Poi arriva l'abbraccio di una paziente...

Da quando sono tornata dall’Udienza con il Papa a Roma, mi chiedo continuamente: cosa vuol dire accogliere il carisma? Che cos’è? Ho il desiderio di capire, di riscoprire quello che mi è successo. E di viverlo, o meglio, vedere come esso vive in me, sorprenderlo nella vita. Come è successo alcune settimane fa.

Da alcuni mesi come specializzanda lavoro negli ambulatori di Oncologia. Recentemente ho incontrato una giovane donna con una diagnosi di tumore in stadio avanzato e aspettativa di vita di qualche mese. Mentre le faccio l’anamnesi scopro che vive sola, non ha familiari se non una figlia con cui non ha rapporti e a cui ci ha negato di dare informazioni cliniche. La visita procede e lei sembra tranquilla, quasi incurante della gravità delle cose che le stiamo dicendo. Quando a fine visita le diamo appuntamento per iniziare la chemioterapia, lei sembra rimanere indifferente ed esce. Quando entro in sala d’aspetto per chiamare il paziente successivo, la trovo accasciata su se stessa, con i pugni contro il muro, in lacrime. Allora mi avvicino e lei, senza che io abbia il tempo di realizzarlo, si gira e mi abbraccia. Poi mi chiede scusa, ci salutiamo, le dico che io ci sono, che questo percorso lo iniziamo insieme, che quello è il mio studio e che per qualsiasi cosa può bussare.

Mentre mi abbracciava, ho pensato a due cose: primo, che non potevo neanche lontanamente immaginare il dolore e la solitudine che stava provando quella donna. Secondo, guardando alla sua solitudine ho avvertito nella carne quel legame fortissimo, solidissimo che Dio per grazia ha stretto con me.
È quel legame che mi ha permesso di non sottrarmi al suo abbraccio, non solo fisicamente (non ho neanche avuto il tempo di deciderlo) ma con tutto di me, senza provare disagio e desiderando darle tutto.

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Ho pensato: questo è il carisma! Quella trama di avvenimenti che ha reso Cristo così familiare nella mia vita e che io mi sorprendo addosso senza dover fare nulla o dover essere capace di fare nulla; ma che mi fa guardare con positività la vita, mi fa entrare in punta di piedi davanti al bisogno dell’altro, senza disagio, senza scappare.
So che questo è solo l’inizio del cammino, che di quello che mi è accaduto e che vivo non conosco ancora tutto, quanto ancora c’è da scoprire! Chiedo la conversione del mio cuore per poter accogliere il Suo avvento, che è il carisma, nella mia vita, sempre di più.
Marta