La mostra "Da solo non basto" a Rimini (Archivio Meeting)

«Quel coraggio di guardarci in faccia»

Erano tra i ragazzi portati al Meeting da don Burgio a parlare di sé e dell'esperienza di Kayròs. Qui raccontano cosa è accaduto e quello che che "si sono portati a casa"

Sono sempre cresciuto nella paura di dialogare con le persone. Il Meeting di Rimini mi ha cambiato, ha sbloccato quel pezzo di me che prima non veniva fuori: la parola. Ho scoperto il dono della parola a Kayròs (la comunità per giovani in difficoltà fondata da don Claudio Burgio, ndr), ma non ero mai andato a fondo. Vedere tutte quelle persone che venivano a visitare la mostra “Da solo non basto”, in cui si parlava anche di noi, di me, mi ha reso un po’ teso all’inizio, ma poi quando ho visto tanti che si fermavano per ascoltare la nostra storia senza nemmeno conoscere la nostra realtà mi ha realizzato molto, cambiato in meglio se si può dire così. Ho visto la volontà e il coraggio di guardarci in faccia e non pensare quello che pensano spesso le persone di noi: ragazzi disagiati.
Il Meeting mi ha fatto scoprire ancora di più il dono della parola e ho usufruito di questa possibilità per raccontare agli altri ciò che sentivo dentro di me. Mi sono state fatte molte domande, a volte un po’ imbarazzanti, delicate. Ho visto gente emozionarsi per la mia storia e questo mi ha colpito molto. Mi piacerebbe tornare il prossimo anno, ma come volontario. Voglio dedicarmi agli altri e provare anche questa nuova esperienza.
È proprio vero, come dice don Burgio, che «non esistono ragazzi cattivi». Credo sia la frase che mi porterò sempre con me.
Valerij

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È stata un'opportunità speciale per me partecipare a questa edizione del Meeting, prima di tutto perché per la mia situazione non sarei potuto venire, ma don Claudio ha voluto portarmi con lui.
È stato davvero bello entrare in contatto con persone diverse, visitatori, famiglie - mi ricordo una bella chiacchierata fatta con una famiglia che veniva dalla Colombia - come anche ragazzi che vivono situazioni particolari, come quella di essere adottati.
Il Meeting mi sembra una cosa buona, mi è piaciuto vedere stand e spazi dove si raccontano storie vissute da chi ci è dentro. Un po' come abbiamo fatto noi con la mostra fatta da Kayròs con Portofranco e Piazza dei Mestieri.
Mi è piaciuto affrontare il tema dell'amicizia, trovare storie di cadute, ricadute, persone che si rialzano, che cercano di trovare la propria strada nello studio, nel lavoro.
Andy