La Campagna Tende AVSI al Campus del Politecnico della Bovisa, a Milano.

Milano. «La pace che passa dai nostri volti»

Gli incontri con Fernanda, Bruno e Rebecca. Un mercatino di Natale, giochi, cibo e bevande. E una mostra sull'opera di AVSI nel mondo. Sara racconta il gesto per la Campagna Tende che hanno organizzato gli universitari della Bovisa

Quest’anno il titolo della Campagna delle Tende AVSI è: “Desideriamo la pace. Diamole volti, i nostri”. Mi ha stupito perché in qualche modo questo titolo ha tenuto dentro tutto quello che la preparazione della Campagna in università è stata quest’anno.

All’incontro di lancio della Campagna, Giorgio Vittadini, commentando il titolo, diceva: «Un grande scrittore come Tolstòj in Guerra e Pace diceva che la vera storia è quella minuta, che avviene tra la gente, tra i volti. La pace non comincia tra grandi potenze, tra grandi governi, se non esistono volti concreti che commuovano la gente e permettono di costruire una convivenza di tutti i giorni». Penso che quello che è successo tra noi in queste ultime settimane sia stato proprio questo: davanti a un mondo che soffre abbiamo tutti riscoperto che è più conveniente e ragionevole trovare un modo per implicarci in una proposta positiva.

Come sempre, la decisione di aderire a questo gesto è nata dal volto di un amico, Filippo, che, a settembre, mi ha detto: «Dobbiamo iniziare a pensare alle Tende!». Era il giorno della sua laurea, era appena stato proclamato e nel mezzo dei festeggiamenti, con ancora la corona d’alloro in testa, si ricorda di qualcosa di bello che avevamo fatto insieme l’anno prima. La promessa racchiusa nel titolo della Campagna si è realizzata nelle settimane successive, quando abbiamo visto il moltiplicarsi di persone che volevano costruire qualcosa con noi.

Per questo motivo, prima di iniziare con l’organizzazione, abbiamo voluto dare un volto a quello che stavamo facendo tramite l’incontro con una persona che lavora per AVSI. Abbiamo invitato Fernanda Campolina, una donna brasiliana volontaria per l’opera di AVSI a Belo Horizonte. Dell’incontro con lei mi ricordo il modo in cui ci guardava. Ci ha ricordato che non è banale che dei ragazzi come noi stessero cercando di capire il senso di quello che stanno facendo e ci ha detto di non soffocare le domande che stavano uscendo durante la preparazione.

Mi ha stupito il modo in cui, con la sua storia, ci ha rilanciato nel nostro lavoro. Fernanda ha raccontato che aveva studiato per fare la dentista, non nascondendoci che avrebbe voluto aprire uno studio per fare soldi. Appena prima della laurea, però, incontra l’opera di AVSI a Belo Horizonte, quasi per caso. Un suo professore chiede in aula se alcuni di loro è interessato a fare un breve periodo di stage volontario aiutando le persone che abitano nella favela della città. Fernanda accetta. Si ricorda ancora del primo impatto che ha avuto con quel posto, di aver sentito una differenza, quasi sconvolgente, che l’ha sempre tenuta attaccata lì, tanto da rinunciare completamente alla vita che aveva sognato prima, arrivando a chiudere lo studio dentistico che aveva aperto con alcuni amici dopo la laurea.

Fernanda raccontava anche di un momento decisivo per lei: l’incontro con una ragazza che era arrivata all’opera con una dentatura compromessa. Fernanda, durante le cure, si accorge che questa ragazza ha la sua età, e si chiede: «Ma se fossi io? Qual è in fondo la differenza tra me e lei?». È da questa posizione, sentirsi fortunati e privilegiati nella vita, raccontava Fernanda, che è scaturito il desiderio di darsi completamente a queste persone: «Uno può avere anche il desiderio più buono nel cuore ma senza gli strumenti adeguati, si finisce per sbagliare. Il Signore ci da sempre le persone giuste nella nostra vita». Fernanda ha ridato un sorriso a questa ragazza, che poco dopo si è sposata, contenta di sfoggiare questo dono.

Con questo incontro nel cuore, ci siamo buttati per creare un incontro tra AVSI e tutto quello che abbiamo intorno: i nostri amici, i nostri compagni di università, i nostri professori. Mercoledì 13 dicembre, al Campus universitario del Politecnico in Bovisa, abbiamo allestito un mercatino di Natale. Per tutto il giorno abbiamo venduto dolci e bevande, allestito una pesca a premi, giochi e una mostra dedicata alle storie di persone che AVSI ha incontrato. Durante la giornata abbiamo invitato Rebecca e Bruno, due ragazzi che lavorano per AVSI. Bruno, attraverso la sua personale esperienza, ha raccontato dell’approccio totale con cui AVSI guarda alla persona e al suo valore, a prescindere della crisi in cui sia immersa.

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Dalle sue parole, si intravedeva un nuovo punto di vista che cambia il modo di guardare alle crisi. L’atteggiamento più ragionevole e più umano che AVSI ha è quello di porsi innanzitutto domande partendo dall’esperienza umana: «Perché posso avere speranze nella vita? Di cosa ho bisogno? E quindi, qual è in fondo il bisogno dell’altro?». Aderire alla Campagna Tende quest’anno per noi è stato un modo di star di fronte a queste domande, per non rimanere indifferenti alle nostre piccole sfide quotidiane e alle grandi sfide che stravolgono il mondo. È il nostro modo per testimoniare che la pace si può perseguire e che passa anche dai nostri volti.
Sara Milano