(Foto: Mathias Jensen/Unplash)

Vacanze GS. Un seme da custodire e coltivare

La vocazione, l'affettività, il senso dell'elezione e della missione, le domande profonde del cuore. E una compagnia in cui «c'è qualcosa di più grande che permette di vivere in un modo diverso». Tre lettere dalla convivenza dei ragazzi di Varese

Perché lei mi mancava?
Dal 9 al 16 luglio ho condiviso dei bellissimi giorni in vacanza con i miei amici di GS, durante i quali ho stretto e intensificato molti rapporti. Una delle cose più interessanti di questi giorni è stata una serata con a tema l’affettività; in particolare mi ha colpito un punto esplicitato all’interno di un video di Franco Nembrini sul Miguel Manara: «Quanto più ami qualcuno in maniera grande e bella, tanto più per volergli veramente bene devi fare un passo indietro». E ancora: «Cammini per un sentiero in montagna, vedi un fiore molto bello, la tentazione di coglierlo è molto forte, ma se il fiore viene strappato dal terreno ben presto morirà. L’unica strada, affinché il fiore rimanga un bene è che continui a respirare e non venga raccolto».
Sono morosato da diversi mesi e la vacanza è coincisa con l’inizio del primo lungo periodo di lontananza fisica dalla mia fidanzata. Nei primi tre giorni di vacanza, la sua mancanza era molto viva anche se ogni giorno arrivavo a fine giornata felice, pieno di tutte le belle cose che stavo vivendo. Tuttavia sentivo che mancava qualcosa: mancava lei. Era come se le mie giornate fossero bellissime e piene di vita, ma alla fine di ognuna provavo una certa amarezza, un dispiacere.
Riflettendo sulla serata, è nata una domanda ma che è già un’ipotesi: il dispiacere e l’amarezza che provavo ogni fine giornata, causati dalla sua assenza fisica, erano dovuti al fatto che io volevo che lei fosse lì con me affinché non fosse da nessun’altra parte o, più semplicemente, con nessun altro, quindi la volevo possedere in qualche modo; oppure io desideravo che anche lei, come me, vivesse la bellezza e la profondità che stavo sperimentando io in quei giorni?
Pietro, Varese


Andare nel profondo delle cose
Sono commossa perché in questa vacanza mi sono resa conto di quanto sono fortunata a essere qui e del dono che ho ricevuto. Ieri in gita, durante un momento di silenzio, non so spiegare come, ma mi è venuto in mente un pezzetto della canzone Le stoppie aride, perché dice: «È un sogno un inganno questa vita accanto a me? Sei Tu, Signor, che mi circondi, che vuoi da me?».
Ho pensato a questa canzone perché davvero questa vita mi sembra un sogno per come io sono fortunata. Sono davvero grata per tutto quello che Dio mi ha donato.
Da un po’ mi chiedo perché io, Cecilia, ho ricevuto la grazia di conoscere e di entrare a fare parte di questo straordinario gruppo di GS e attraverso questa compagnia riconoscere che la vita è un Dono meraviglioso.
Spesso mi chiedo: perché io sono stata scelta? Cosa ho fatto io per meritarmi questo? Perché io sì ed altri no?
Probabilmente il compito che mi è stato assegnato da Dio è quello di dover portare tutto il bello che io vivo anche al di fuori di questa compagnia. GS è un gruppo che ti fa andare nel profondo delle cose e che ti aiuta a comprendere il senso della tua esistenza. Dopo questi giorni di pura bellezza mi sono resa conto che voglio appartenere e seguire per sempre questa compagnia perché c'è qualcosa di più grande tra di noi che ci permette di vivere la vita e la nostra amicizia in un modo diverso.
Cecilia, Varese

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UNA VITA NUOVA POSSIBILE
Come sacerdote neo ordinato – lo scorso 24 giugno a Roma insieme ad altri undici fratelli della Fraternità San Carlo – ho potuto accompagnare alla vacanza estiva, come un dono nell’inizio del mio ministero, 150 ragazzi di GS Varese insieme ad alcuni amici professori.
I ragazzi sono arrivati contenti e desiderosi di stare insieme, ma allo stesso tempo distratti, con l’idea preimpostata su come avrebbero voluto vivere la settimana, su cosa erano disposti a prendere e su cosa fermamente non erano disposti ad accettare.
Si è partiti i primi giorni con l’obiezione dei ragazzi rispetto a tanti momenti proposti in nome di una libertà personale che non andava lesa (in primis rispetto alla proposta della celebrazione quotidiana della Messa). Ma giorno dopo giorno, sfidati in un rapporto personale – capace di offrire le ragioni, di esprimere i nessi con le esigenze più profonde e di mostrare come la libertà non sta nell’autonomia di scelta, ma nel non sottrarsi alla relazione con chi avanza una proposta di valore per la vita – i ragazzi hanno aderito con slancio, anche i più restii.
Svegliarsi presto per andare in gita, giocare tutti insieme ai tornei a squadre, partecipare alle serate alla scoperta de Il senso religioso o della verità dell’amore, porsi la domanda su quanto accade nel mondo, iniziare a percepire la presenza di Dio nel silenzio e nella Messa in quota davanti al Monte Bianco…
La bellezza e la verità di quanto abbiamo desiderato vivere insieme – nel manifestarsi di un ordine, nell’unità di tutti gli aspetti della vacanza e, soprattutto, nell’amicizia fra noi adulti – ha spostato i ragazzi dai loro pregiudizi, allargando l’orizzonte. Il loro cuore ha ceduto riconoscendo il valore di ciò che gli è più proprio. Come ha detto ad un certo punto un ragazzo di prima liceo, per la prima volta alla vacanza: «Se non arrivo a giudicare, vivo magari anche qualcosa di bello ma che si ferma all’istante e passa. Giudicare, invece, mi fa scoprire la verità di me stessa che può farmi essere felice sempre».
Mi ha profondamente colpito come moltissimi ragazzi si siano sentiti intimamente confermati da quanto abbiamo proposto loro, in un presentimento di verità del loro cuore che fuori dall’esperienza di GS è continuamente oscurato dal mondo. Un altro ragazzo, dopo una serata di canzoni e letture intitolata Ho visto che amare è possibile, ha detto: «Ho sempre sentito nel mio cuore che c’è un modo più bello di essere amata e di amare che è proprio quello di cui ci avete parlato, ma fuori di qui nessuno te lo dice, che sei fatta bene che sei amata perché ci sei, per questo è bello sentirselo dire».
Che cosa grande poter assistere all’apertura di giovani cuori desiderosi di vita vera. Un seme di Verità e Bellezza deposto da Dio nel profondo, che chiede di essere custodito e coltivato attraverso una vita insieme e una compagnia quotidiana. La vacanza diventa, così, l’inizio di una vita nuova possibile!
Don Luca, Bologna