Colletta alimentare 2023 (Foto Banco Alimentare)

Colletta alimentare. «Mamma, perché è stato così bello?»

La Giornata di raccolta del Banco Alimentare con i figli, prima al supermercato e poi nel magazzino, fino a tardi. Così Raffaella racconta cosa l'ha sorpresa dopo anni di partecipazione

Dopo anni di Colletta alimentare fatta nei supermercati, ma sempre solo “perché si doveva fare”, quest’anno tutto è cambiato. Con il pretesto di offrire ai bambini del catechismo dove sono assistente della maestra, un supermercato di riferimento è nato un nuovo modo di vivere la Colletta, una nuova prospettiva anche avendo accanto la mia amica di sempre. I miei figli, 9 e 6 anni, venuti con me, erano entusiasti di spiegare alle persone cosa dovevano acquistare, consegnando il segnalibro del “grazie” o semplicemente sorridendo pieno di gratitudine. Poi, dopo un pomeriggio di compiti e faccende domestiche, mia figlia Marta di 9 anni insiste per andare al Banco Alimentare a vedere il magazzino.

Così, alle 21, rientrato mio marito dalla Colletta per stare con gli altri figli, ci avventuriamo nel buio a trovare il deposito di Catania. Appena arrivate, ci mettiamo subito a tirare giù i pacchi dai furgoni e mi sento subito a casa, nonostante siano passati circa tredici anni dall’ultima notte passata a scaricare. Mia figlia, nonostante la sua timidezza, si ambienta subito e mi chiede continuamente di volere pacchi leggeri da sistemare nelle pedane. Ed ecco che Lui si fa presente... Adolescenti che passano il sabato sera a scaricare, allegria e musica ad alto volume a dare carica. Fatica, dolori di schiena di tanti, ma volti lieti e felici. In primis, quello di mia figlia, che non vuole proprio andare via, che chiede di aiutare e di aspettare ancora un altro furgone e poi ancora un altro. E tra la sua gioia e la mia felicità siamo arrivate fino alla fine, a mezzanotte.

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Al rientro chiedo a Marta la sua impressione. Semplice e schietta come si è a 9 anni, mi risponde: «Sono contenta perché esistono tante persone buone che vogliono donare. E poi perché anche se non ci conoscevano sembravamo tutti amici e ormai avevano capito che pure io volevo partecipare e mi passavano i pacchi leggerissimi. Insomma, ci aiutavamo a vicenda! Mamma, perché è stato così bello?». È quando sei davanti a ciò che porti la teoria della presenza di Cristo nella realtà, nella vita di tutti giorni dove è possibile riconoscerlo. L’unica risposta è la presenza di Cristo in mezzo a noi. E io sono infinitamente grata perché si è fatto riconoscere ancora una volta.
Raffaella, Catania